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Amèndola, Giovanni.

Filosofo, giornalista e uomo politico italiano. Collaboratore della "Voce" e del "Corriere della Sera", si distinse per la sua campagna attivamente interventista; si arruolò volontario allo scoppio della prima guerra mondiale. Deputato nel 1919, fu nominato sottosegretario alle Finanze nel terzo Governo Nitti (1920) e ministro per le Colonie nel Governo Facta (1922). Diede vita e diresse il movimento politico dell'Unione Nazionale Liberale. Irriducibile antifascista, dopo la riforma Acerbo e il delitto Matteotti si pose alla guida dell'opposizione parlamentare; a seguito della secessione dell'Aventino (1924) da lui promossa, subì diverse aggressioni da parte dei fascisti e morì esule in Francia per le ferite riportate. Tra le sue opere ricordiamo: Filosofia e psicologia nello studio dell'Io (1912), La democrazia dopo il 6 aprile 1924 (Salerno 1882 - Cannes 1926).