Filosofo, giornalista e uomo politico italiano.
Collaboratore della "Voce" e del "Corriere della Sera", si distinse per la sua
campagna attivamente interventista; si arruolò volontario allo scoppio
della prima guerra mondiale. Deputato nel 1919, fu nominato sottosegretario alle
Finanze nel terzo Governo Nitti (1920) e ministro per le Colonie nel Governo
Facta (1922). Diede vita e diresse il movimento politico dell'Unione Nazionale
Liberale. Irriducibile antifascista, dopo la riforma Acerbo e il delitto
Matteotti si pose alla guida dell'opposizione parlamentare; a seguito della
secessione dell'Aventino (1924) da lui promossa, subì diverse aggressioni
da parte dei fascisti e morì esule in Francia per le ferite riportate.
Tra le sue opere ricordiamo:
Filosofia e psicologia nello studio dell'Io
(1912),
La democrazia dopo il 6 aprile 1924 (Salerno 1882 - Cannes
1926).